Oggi è il primo di aprile. Lasciamo da parte i “pesci” goliardici di un tempo. È più in tema ricordare che “aprile è il più crudele dei mesi”: con questo verso famoso Thomas Stearn Eliot apriva La terra desolata. Ma come, aprile non è forse il mese della rinascita dopo il duro inverno, dopo il lungo sonno della natura, il primo mese della primavera? Perché allora è il più crudele?
Perché – risponde il secondo verso – mescola memoria e desiderio. Che qui stanno anche per passato e futuro. E così facendo, snida dal paradossale confort dell’inverno, da quella stagione fredda della vita minima che però – scrive Eliot – ci mantiene al caldo, al riparo dal rischio dell’azione, della partenza, del movimento. Winter kept us warm. Con aprile fanno invece irruzione – insieme – memoria, cioè il passato e le sue tracce, e desiderio.
“April is the cruellest month, breeding
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
Winter kept us warm, covering
Earth in forgetful snow, feeding
A little life with dried tubers”.