In primo piano

Piccole grandi novità dall’ESC 2014

Il Congresso della European Society of Cardiology (ESC) quest’anno si è svolto nella splendida cornice di Barcellona, baciata da un caldo sole estivo di fine agosto. Un appuntamento attesissimo dal mondo della Cardiologia, ormai non più solo europea, generoso nei numeri e per le novità che lo hanno popolato.

Tra gli studi presentati, come preannunciato, grande eco hanno suscitato i risultati del trial randomizzato PARADIGM-HF sul trattamento dello scompenso cardiaco, segnando un “cambiamento nel naturale decorso della patologia”, come ha commentato Milton Packer del Southwestern Medical Center di Dallas, principale co-investigator dello studio. Siamo di fronte al sorpasso di ACE inibitori e sartani? Di sicuro si è aperta una nuova frontiera per il trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco da moderato a severo.

Anche l’Italia è stata protagonista tra i principali studi presentati. Il trial COPPS, coordinato da Massimo Imazio dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino, ha analizzato l’utilizzo della colchicina nella prevenzione della sindrome postpericardiotomia e nel trattamento della fibrillazione atriale postoperatoria. Al momento non sono stati evidenziati reali benefici, soprattutto nella gestione della POAF. Gli studi in corso da parte del gruppo di ricerca, però, fanno ben sperare. Di sicuro sono necessarie ulteriori indagini su una popolazione di pazienti più ampia e multicentrica.

Claudio Borghi, Direttore UO di Medicina Interna al Sant’Orsola Malpighi di Bologna e Presidente della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, ha sottolineato come il Congresso ESC 2014 abbia fornito grandi conferme, soprattutto in merito all’inquadramento delle grandi patologie con piccole modificazioni delle linee-guida, il che rassicura chi fa pratica clinica sull’adeguatezza di quanto finora fatto.

Tra le novità di maggior rilievo, continua Borghi, sicuramente vanno menzionati gli inibitori del PCSK-9, in grado di assicurare una riduzione della colesterolemia importante e con funzione preventiva anche in quei pazienti che fino a oggi non erano in grado di raggiungerla ed erano ineluttabilmente destinati a sviluppare gravi complicanze dal punto di vista cardiovascolare.

L’ESC 2014 – chiosa il Presidente della SIIA – ha visto un numero relativamente limitato di grandi novità, ma di grande impatto dal punto di vista prognostico, e un messaggio straordinario per clinici e pazienti.

livia costa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *