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Placebo: puro è meglio
Quanto sono usati i placebo nell’assistenza di base? Moltissimo, secondo una ricerca condotta in Germania e pubblicata su Family Practice.
L’88% dei medici di base che ha risposto a un apposito questionario ha dichiarato di aver usato placebo puri e/o impuri almeno una volta. Il 45% aveva usato placebo puri e il 76% placebo impuri, cioè sostanze o interventi senza alcuna attività specifica per i sintomi da trattare: rimedi erboristici (73%), omeopatici (62%), vitaminici (62%), minerali e micronutrienti (58%), leggeri sedativi (30%), massaggi (30%), agopuntura (21) e antibiotici (20%).
Perché ricorrere al placebo? La motivazione principale riferita sui questionari è stata la fiducia in un effetto psicologico, seguita dal desiderio di soddisfare le aspettative del paziente: un desiderio che ha portato un quarto delle persone intervistate a dichiararsi disponibile a prescrivere antibiotici per infezioni non batteriche. Può essere oggetto di dibattito quanto sia etico prescrivere placebo puri, oppure placebo impuri che non hanno effetti collaterali, ma “la prescrizione non indicata di antibiotici può essere dannosa ed è chiaramente in contrasto con il principio etico del ‘nil nocere’”, concludono le autrici e l’autore dell’articolo.
E se invece si sfruttasse l’effetto placebo senza placebo? In una riflessione pubblicata dal JAMA sui risultati delle ultime ricerche sull’effetto placebo si ricorda che il medico “ha molti mezzi per aiutare ogni persona ad attivare percorsi interiori potenzialmente efficaci che promuovono la guarigione (…). I tempi sono maturi per applicare le conoscenze sull’effetto placebo e sulle tecniche per facilitare le risposte al placebo nella pratica clinica e nella formazione medica”.
Ma bisogna fare attenzione anche all’effetto nocebo, che si produce quando si creano aspettative negative nell’informare le persone sui possibili effetti avversi o inconvenienti legati a un intervento: un altro articolo sul JAMA sottolinea che “il modo in cui gli eventi avversi sono presentati influenzano non solo la percezione del rischio ma, cosa ancora più importante, gli esiti clinici”. È necessario dunque trovare il giusto equilibrio tra una informazione corretta e una informazione non allarmistica.
Fonti
– Meissner K, Höfner L, Fässler M, Linde K. Widespread use of pure and impure placebo interventions by GPs in Germany. Fam Pract 2012; 29: 79-85. Epub 2011 Aug 1.
– Brody H, Miller FG. Lessons from recent research about the placebo effect–from art to science. JAMA 2011; 306: 2612-3.
– Colloca L, Finniss D. Nocebo effects, patient-clinician communication, and therapeutic outcomes. JAMA. 2012; 307: 567-8.