Arrivata alla maggiore età (è online il primo fascicolo del diciottesimo volume), Politiche sanitarie ha deciso di presentarsi ai sui lettori con un comitato scientifico rinnovato.
I motivi sono spiegati da Roberto Grilli e Vincenzo Rebba nell’editoriale che accompagna il numero e che ricorda il compito impegnativo assunto dalla rivista al suo nascere fin dal nome scelto per la testata: “Non solo Politiche sanitarie indicava la volontà di operare su un terreno tanto vasto quanto complesso per quel che riguarda le tematiche da affrontare, ma il fatto che il titolo lo adottasse una rivista che si affacciava senza protezioni nella letteratura accademica italiana – e quindi, inevitabilmente non indicizzata – sottolineava, almeno implicitamente, la volontà di proporsi nel contesto del dibattito nazionale sulle politiche sanitarie come strumento di comunicazione tra i settori accademici propriamente detti, quelli dove i temi delle politiche sanitarie divengono oggetto di analisi e ricerche, e gli ambiti dove le politiche sanitarie vengono elaborate e implementate. C’era insomma la volontà di mettersi utilmente nel mezzo, tra produttori e utilizzatori di dati e informazioni scientifiche.”
Proprio per assecondare questo processo, sono state inserite nel board sia persone portatrici di competenze scientifiche specialistiche non ancora rappresentate sia colleghi rappresentativi di quel mondo manageriale e professionale al quale la rivista intende anche rivolgersi.
Al nuovo Comitato, che è chiamato a raccogliere queste nuove sfide, vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte dei Direttori, del Comitato editoriale e anche di tutti i lettori.
Mara Losi