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Quali trend per la spesa sanitaria nei Paesi OCSE?

La spesa sanitaria è in aumento in gran parte dei Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) sia in termini relativi, rispetto al prodotto interno lordo (PIL), sia in termini assoluti. Le risorse stanziate per la salute saranno tuttavia in grado di rispondere effettivamente alle esigenze dei cittadini e dei pazienti? Se lo domanda un editoriale pubblicato dal blog di Politica Sanitaria Salute Internazionale.

Nell’insieme dei Paesi dell’OCSE, si registra un incremento sensibile della spesa privata in sanità, pari al 17.61% medio, a fronte di un aumento medio del 5.41% della spesa pubblica, il tutto espresso in percentuale del PIL. Nei Paesi dell’EU, tuttavia, l’incremento percentuale medio della spesa privata è stato del solo 1.08%, mentre quello della spesa pubblica del 7.12%. Lo sforzo dei singoli governi e delle assicurazioni sociali per il finanziamento delle attività sanitarie sembra quindi essere stato sufficiente a limitare l’incremento della spesa privata out of pocket, delle assicurazioni private e delle fondazioni, almeno in Europa. In termini di spesa pro capite è interessante osservare come l’Italia sia stato uno dei Paesi a minore incremento della spesa privata pro capite e come, invece, le Repubbliche Ceca e Slovacca abbiano fatto registrare un incremento notevole della spesa pubblica. L’assistenza ai singoli individui è indubbiamente il settore di maggiori investimenti; in Italia la percentuale della spesa dedicata, infatti, alla cura, alla riabilitazione, all’assistenza infermieristica long-term, ai servizi ancillari e ai farmaci ammonta al 94,5%. E cosa resta per quello che in Italia è definito Livello Essenziale di Assistenza “Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica”? Nel nostro Paese solo lo 0,1% del PIL viene investito per la salute collettiva con una spesa pro capite di 31 $ US PPP nel 2007.

Spiega Chiara de Waure dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma: “Sarebbe opportuno un approccio sistemico alla salute del cittadino in cui i diversi livelli dell’assistenza possano essere integrati in un sistema paziente-centrico. Tale approccio, la cui realizzazione è vincolata alla presenza di figure professionali specificatamente formate, come medici manager in grado di promuovere il cambiamento, potrebbe condurre a un’ottimizzazione dell’impiego delle risorse che, a sua volta, potrebbe consentire di affrontare e risolvere aspetti ancora carenti, come la valutazione di qualità, l’informatizzazione e la centralità del paziente”.

Fonte
De Waure C. Spesa sanitaria dei Paesi OCSE: trend e riflessioni. SaluteInternazionale 29/04/10.

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