Che rapporto c’è tra la domanda di assistenza di base in pediatria e l’offerta rappresentata dalla produzione scientifica? Come è formata la base delle evidenze che sostengono gli interventi relativi alla salute nell’infanzia?
Per rispondere a tali quesiti un gruppo di studio anglo-canadese ha:
– selezionato tutte le revisioni sistematiche Cochrane (l’eccellenza, dunque) relative alla gestione di disturbi e patologie dell’infanzia,
– analizzato quali tipi di consulenze pediatriche vengono richieste in Australia, USA, Paesi Bassi e Regno Unito.
Tra le discrepanze rilevate:
– disturbi della pelle: rappresentano il 15% delle consulenze e il 7% delle revisioni sistematiche,
– problematiche psicologiche: rappresentano il 2-3% delle consulenze e il 12% delle revisioni sistematiche,
– asma: rappresenta il 3-5% delle consulenze e il 23% delle revisioni sistematiche.
Infine: dal 2000 la percentuale delle review sull’assistenza di base è aumentata solo del 2% (dal 7% al 9%) mentre è aumentata del 18% (dal 10% al 28%) la produzione generale di review sulla salute infantile.
Emerge in modo evidente una scarsa corrispondenza tra il focus della ricerca pubblicata e la realtà dell’attività clinica: secondo il gruppo di studio è necessario superare “la mancanza di evidenze provenienti dalla ricerca che dimostrino l’efficacia degli interventi in aree importanti dell’assistenza di base”.
È fondamentale che le revisioni sistematiche affrontino temi importanti per pazienti, clinici e policy makers.
Fonte
Gill PJ, Wang KY, Mant D, Hartling L, Heneghan C, et al. The evidence base for interventions delivered to children in primary care: An overview of Cochrane systematic reviews. PLoS ONE 2011; 6: e23051. doi:10.1371/journal.pone.0023051