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Se i media svelano il segreto di Rorschach
Le macchie elaborate da Hermann Rorschach (1884-1922) vengono utilizzate comunemente, come si sa, per un test psicologico proiettivo sulla personalità. Il test si compone essenzialmente di 10 tavole su ciascuna delle quali è riportata una macchia d’inchiostro simmetrica, che vengono sottoposte all’attenzione del paziente chiedendogli a cosa secondo lui la macchia somiglia. Dall’interpretazione delle risposte date è possibile delineare un profilo di personalità. È intuitivo che se le tavole e la chiave interpretativa utilizzata da psicologi e psichiatri vengono rese pubbliche, la credibilità stessa del test è minacciata.
Già negli anni ’80, nel suo libro “Big secrets”, William Poundstone aveva pubblicato le 10 tavole e addirittura una guida per “barare” al test. Ma era fatale che la diffusione di Internet avrebbe riproposto il problema con maggiore enfasi, e infatti dal 2009 si è scatenato il dibattito sulla eventualità di pubblicare le tavole e le chiavi di interpretazione su Wikipedia. Numerose le voci che si sono levate contro la pubblicazione: la Canadian Psychological Association ha affermato in una nota: “Pubblicare il materiale del test di Rorschach, come quello inerente qualsiasi test psicologico, ne compromette l’utilità. Questo materiale deve essere tenuto al riparo dalla disponibilità del pubblico”. Le aree della Psichiatria che hanno sempre avanzato dubbi sulla validità clinica del test di Rorschach invece plaudono alla pubblicazione, sperando che ne mini la credibilità. Se nell’ambiente medico le posizioni sono variegate, da un punto di vista legale però la questione è chiara: il materiale elaborato da Hermann Rorschach è oggi infatti di pubblico dominio, senza copyright, con buona pace dell’editore tedesco Hogrefe & Huber, che ha tuonato contro la “cinica e avventata iniziativa di Wikipedia” minacciando denunce peraltro mai presentate. La controversia, paradossalmente, ha portato alla pubblicazione delle tavole anche su due quotidiani, il Guardian e il Globe And Mail, rivelandosi dunque un’arma a doppio taglio per i difensori della riservatezza del lavoro dello psicoanalista svizzero.
Attualmente sulla pagina in lingua inglese di Wikipedia dedicata al test di Rorschach (http://en.wikipedia.org/wiki/Rorschach_test) è pubblicato integralmente il materiale, mentre nella pagina italiana (http://it.wikipedia.org/wiki/Test_di_Rorschach) ci si limita alla prima tavola, presentata con il disclaimer “secondo la letteratura scientifica di settore, vedere le tavole prima di aver effettuato il test può modificarne il risultato”.
Ma quale penetrazione ha avuto la scelta editoriale da parte di alcuni mass media di rendere pubblico il materiale inerente il test di Rorschach? Douglas S. Schultz e James L. Loving dell’Institute for Graduate Clinical Psychology della Widener University hanno pubblicato uno studio sul Journal of Personality Assessment che dimostra che l’impatto è stato molto profondo, e le informazioni una volta riservate a una ristretta cerchia di addetti ai lavori ora sono diffuse capillarmente. È bastato infatti condurre due ricerche su Google per trovare migliaia di siti con informazioni sensibili sul test di Rorschach: i primi 88 risultati della ricerca sono stati poi classificati dai due ricercatori in base al livello di minaccia portato alla riservatezza delle informazioni sul test, e si è visto che il 19% rappresenta una minaccia concreta e diretta. A questo punto la domanda è d’obbligo: il test di Rorschach andrà in pensione per colpa dei media?
Fonte
Schultz DS, Loving JL. Challenges since wikipedia: the availability of Rorschach information online and internet users’ reactions to online media coverage of the rorschach-wikipedia debate. J Pers Assess 2012; 94(1):73-81.