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Sorveglianza attiva sulla mortalità materna
Ridurre le morti materne, prevenire le evitabili e limitare gli esiti conseguenti a complicazioni di gravidanza, parto e puerperio, sono aspetti cruciali della pratica ostetrica e una priorità di Salute pubblica.
In Europa, a seguito del miglioramento delle condizioni socio-economiche e della qualità dell’assistenza sanitaria, la mortalità materna è calata drasticamente dagli anni Trenta per poi stabilizzarsi intorno agli anni Ottanta. Resta tuttavia importante mantenere alto il livello di vigilanza monitorando – in primis – le reali dimensioni e cause del fenomeno per mettere in atto le strategie necessarie per arginarlo: si stima infatti che circa metà delle morti materne potrebbe essere evitata grazie a migliori standard assistenziali.
Un primo problema, come evidenziato da sistemi di sorveglianza attiva instituiti in diversi paesi europei, è l'under reporting: le stime rilevate con i flussi correnti potrebbero essere inferiori a quelli reali. Come raccogliere dati affidabili e di qualità sulla mortalità e morbosità materna è stato sperimentato in una serie di progetti multiregionali, coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità, sostenuti dal Ministero della salute attraverso i finanziamenti del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Un primo studio multiregionale ha rilevato, mediante un record-linkage tra registri regionali di mortalità e le schede di dimissione ospedaliera, una sottostima del 63% del rapporto di mortalità materna nelle regioni partecipanti. Nel 2012 è stato avviato un secondo progetto pilota di sorveglianza attiva della mortalità materna con la creazione di una rete di professionisti in 318 presidi sanitari privati e pubblici dotati di una ostetricia, terapia intensiva, unità coronarica e stroke units nella sei Regioni partecipanti.
Questo studio pilota ha permesso di rilevare la totalità delle morti materne incidenti e di ricostruirne nel dettaglio i percorsi assistenziali e prendere in esame informazioni utili a definire le cause dei decessi e le eventuali criticità assistenziali e/o organizzative suscettibili di miglioramento.
Cosa importante, la validazione del modello adottato indagine ha confermato l'efficacia e la fattibilità della sorveglianza attiva nel nostro Paese. Al convegno dell’ISS, sulla base delle conoscenze acquisite e delle esperienze di sorveglianza attiva in altri Paesi europeo, verranno discusse le prospettive della sorveglianza ostetrica in Italia al fine di migliorare la qualità e la sicurezza della nascita e di ridurre la mortalità e la morbosità materna.
Un primo intervento potrebbe essere di dare continuità al progetto pilota allargandolo progressivamente ad altre Regioni.
Il convegno
"La sorveglianza della mortalità materna in Italia: validazione del progetto pilota e prospettive future"
Roma, 5 marzo 2015
Programma (PDF: 125 Kb)