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Trasparenze a macchia di leopardo

Associazioni di pazienti e finanziamenti dalle industrie farmaceutiche: le informazioni sono trasparenti, complete e accessibili? I risultati di una indagine dell’Istituto Mario Negri.

“Su 157 siti di associazioni di pazienti e cittadini italiane, poco meno del 30% dichiara di ricevere soldi dall’industria farmaceutica. Tutte però ricevono finanziamenti, come risulta dai siti delle industrie farmaceutiche finanziatrici”: Cinzia Colombo sintetizza così i risultati di un’indagine, alla quale ha partecipato, condotta dall’Istituto Mario Negri e pubblicata sulla rivista PLoS ONE. Neanche le industrie farmaceutiche eccellono per trasparenza: “Tra le 17 industrie farmaceutiche considerate”, continua la ricercatrice dell’Istituto Mario Negri, “13 (76%) dichiarano almeno un’associazione finanziata, di queste solo il 15% dichiara l’ammontare dei finanziamenti, il 30% le attività finanziate. Tutte hanno dato soldi ad almeno un’associazione di pazienti o cittadini considerata nell’indagine, come risulta dai siti delle associazioni.”

Per una comunicazione corretta e trasparente le industrie farmeceutiche dovrebbero:

  • dichiarare quali associazioni finanziano
  • dichiarare l’entità dei contributi
  • specificare quali attività e progetti finanziano
  • dichiarare le forme di sostegno indiretto (spese o iscrizioni per partecipare a corsi o convegni, fornitura di strutture e servizi).
  • Al riguardo esistono delle norme stilate dall’European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations (EFPIA Code of Practice on relationships between the pharmaceutical industry and patient organisations, PDF) adottate anche da Farmindustria: manca tuttavia un controllo sull’implementazione di tali codici di condotta da parte degli stessi organismi che li hanno stilati.
    Anche le associazioni di pazienti e cittadini devono fare la loro parte, dichiarando in modo accessibile e completo i finanziamenti ricevuti.

    Danilo di Diodoro, sul suo blog Scire, avverte che i conflitti di interesse nei confronti dell’industria farmaceutica non riguardano solo la classe medica: le associzioni, più o meno consapevolemente possono “giocare un ruolo molto significativo nell’orientare i consumatori verso l’utilizzo di farmaci e test diagnostici”; le associazioni, sempre che riescano a esaminare autonomamente le informazioni, “devono poi essere in grado di prendere posizioni che potrebbero contrastare con gli interessi dell’industria. Un passaggio non facile se da quell’industria si riceve una sponsorizzazione.”

    arabella festa

    Fonti
    Colombo C, Mosconi P, Villani W, Garattini S. Patient organizations’ funding from pharmaceutical companies: is disclosure clear, complete and accessible to the public? An italian survey. PLoS One. 2012; 7:e34974. Epub 2012 May 9.
    Colombo C. Associazioni di pazienti: una questione di trasparenza. Partecipa Salute, giugno 2012.
    di Diodoro D. L’associazione non traspare, Scire – Post 110, 30/05/2012.

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