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Tre nuovi In Pratica in libreria
Escono in questi giorni tre nuovi titoli di Psichiatria In Pratica, la serie curata da Corrado De Rosa e Andrea Fiorillo, nell’ambito dell’omonima collana di guide tascabili. I volumi si rivolgono a psichiatri e operatori dei servizi di salute mentale e affrontano temi di particolare rilevanza per chi opera professionalmente nel settore.
“Gestione del rischio suicidario” di Francesca Bertossi e Anna Maria Ginanneschi. Partendo dalla constatazione che il suicidio è nel mondo la decima causa di mortalità e che negli ultimi 45 anni i suicidi sono aumentati del 60%, le autrici realizzano una guida che fornisce agli operatori gli strumenti per individuare con chiarezza i fattori di rischio, attuare una valutazione psicometrica rapida, gestire il colloquio con il paziente e con i familiari, prendere le decisioni più adeguate in Pronto Soccorso, stabilire le adeguate terapie farmacologiche e i percorsi psicoterapici adatti, intervenire nel contesto familiare per migliorare la prevenzione. Particolare attenzione viene riservata ad adolescenti, anziani e detenuti, categorie a rischio che necessitano di una gestione ad hoc.
“Aggressività eterodiretta in psichiatria. Riconoscimento e gestione” di Mario Luciano e Virginio Salvi. La guida costituisce un utile strumento per riconoscere il paziente psichiatrico adulto che presenta comportamenti etero-aggressivi, ovvero rivolti verso gli altri, in ambiente ospedaliero. Poiché al momento del ricovero in un reparto psichiatrico il 10% dei pazienti adulti presenta un comportamento aggressivo e il 40% degli operatori psichiatrici subisce almeno un episodio di aggressività, la centralità di questo fenomeno appare evidente. I comportamenti aggressivi non rappresentano di per sé una patologia psichiatrica, costituiscono però un problema di grande attualità: saper riconoscere i segni ed i sintomi specifici di queste condizioni è di fondamentale importanza per evitare errori diagnostici e terapeutici. Il trattamento dell’aggressività eterodiretta richiede competenze specifiche e deve essere effettuato in setting ospedalieri adeguatamente attrezzati.
“Aderenza ai trattamenti in psichiatria” di Camilla Robone e Salvatore Calò. L’aderenza viene definita come la misura in cui il comportamento di una persona si attiene a quanto concordato con il medico o l’operatore sanitario. Appare immediatamente chiaro come la non-aderenza ai trattamenti incida in modo decisivo sulle terapie psichiatriche, limitandone sostanzialmente efficacia e risultati con alti tassi di ricaduta, riospedalizzazione e disabilità.
Questa guida essenziale fornisce gli elementi fondamentali per inquadrare e valutare il fenomeno nella sua complessità, illustrando efficacemente le strategie e gli interventi più appropriati per migliorare l’aderenza.