Oggi è il primo lunedì con l’ora legale e, come ci ricorda Dottore ma è vero che… è il momento più critico di tutto l’anno per la salute del cuore. La difficoltà che molti di noi provano ad adeguarsi allo spostamento delle lancette dell’orologio non è, infatti, un fenomeno solo soggettivo e sostanzialmente di carattere psicologico, bensì una vera e propria sensazione di affaticamento che corrisponde a dati fisiologici incontrovertibili.
A che cosa ci stiamo riferendo? Al fatto che “nei giorni successivi all’introduzione dell’ora legale si verifica un aumento del 10% del rischio di avere un infarto. La notizia data da molti media alcuni anni fa rilanciava le parole del professor Martin Young, della divisione di malattie cardiovascolari dell’università della Alabama, autore di diversi studi sulla relazione tra i disturbi cardiovascolari e i ritmi circadiani.” Mentre la domenica mattina del cambio di orario non succede praticamente nulla a livello fisico, la mattina successiva – lunedì per l’appunto –, proprio nel momento in cui la maggior parte delle persone si alza prima per andare al lavoro, si verificano picchi di rischio di attacco cardiaco. A fronte di questa teoria, ne esiste naturalmente anche una esattamente contraria secondo cui, invece, non vi sarebbe alcun aumento di casi di malattie cardiovascolari in concomitanza con lo scoccare dell’ora legale.
Pertanto, possiamo serenamente fare nostra la conclusione a cui si arriva sul sito Dottoremaeveroche.it della FNOMCeO, in cui si legge: “Se possiamo imparare qualcosa dalle notizie che invariabilmente tornano ad allietare l’introduzione dell’ora legale è proprio questa: informarsi sempre in maniera completa e, soprattutto, considerare quali fattori possono ‘confondere’ i risultati degli studi che vengono pubblicizzati su internet e sui giornali”.
Erica Sorelli