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Un nuovo patto di fiducia, pensando al momento in cui la salute si incrinerà
È appena arrivato in libreria l’ultimo libro di Sandro Spinsanti, prolifico autore del Pensiero Scientifico Editore a cui dobbiamo le riflessioni più stimolanti degli ultimi anni in merito all’importanza del dialogo nella relazione medico-paziente, alla centralità dell’ascolto, alla necessità di riconoscere il bisogno di spiritualità insito nell’uomo indipendentemente da altre considerazioni.
Questa volta Spinsanti affronta un argomento di scenario che è anche strettamente correlato alle contingenze. Si tratta della necessità di rimettere al centro della cura il concetto di fiducia, non a caso il volume si intitola Una diversa fiducia. Per un nuovo rapporto nelle relazioni di cura.
L’autore è fortemente convinto che sia la mancanza di fiducia a danneggiare il complesso sistema delle cure, come dimostrerebbero lo scetticismo nei confronti dei vaccini anti-covid e il dilagare di una pericolosa deriva antiscientifica basata sul sospetto e sul complotto. Senza risparmiare aspre critiche ad un sistema sanitario che nel tempo si è colpevolmente arroccato su posizioni difensive, aggravando ulteriormente la relazione medico-paziente, Spinsanti analizza con le consuete grazia e ironia come si manifesta la sfiducia nella medicina e quali possono essere le strategie per riconquistarla.
“Dopo questa stagione tumultuosa”, scrive nel prologo, “la fiducia in medicina, se ci sarà – e vogliamo che ci sia: non possiamo farne a meno -, avrà un altro volto rispetto al passato. Non si appoggerà al giuramento, ippocratico o meno, di lasciarsi guidare unicamente dal bene del paziente, valutato dal medico ‘in scienza e coscienza’: in pratica, con criteri autoreferenziali insondabili dal cittadino che ricorre all’aiuto del professionista.” La nuova fiducia dovrà appoggiarsi sul concetto di moral suasion – per quanto possa risultare scivoloso e ormai inflazionato – secondo il quale il tempo dell’informazione e della comunicazione è tempo di cura. Attraverso questa nuova via sarà possibile edificare una nuova e diversa fiducia in medicina, che si nutrirà di parole oneste e avrà “bisogno di essere sostenuta da servizi alla salute efficienti e attendibili, con cittadini che siano in grado di sapere con certezza se e fino a che punto si estende l’impegno implicito nel patto di convivenza a non lasciare solo nessuno, quando la condizione di salute si incrina.”
Uno dei vantaggi della pandemia, scrive Spinsanti concludendo il suo prologo, è quello di averci fatto scoprire l’intreccio tra la medicina clinica individuale e quella rivolta alla società nel suo insieme e quindi, di fatto, politica. Nell’intersezione tra questi due mondi si trova “la pietra di paragone su cui si misurerà la fiducia che un cittadino è disposto ad accordare al sistema delle cure.”
Erica Sorelli
Ufficio Stampa Il Pensiero Scientifico Editore