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Una vita di qualità, fino all’ultimo
In che modo ci si prende cura delle persone negli ultimi giorni di vita?
Lindqvist et al. hanno chiesto agli staff che assistono le persone negli ultimi giorni di vita di descrivere gli interventi non farmacologici. Nello studio – pubblicato su PLoS Medicine – sono stati coinvolti 16 gruppi impegnati nell’assistenza palliativa di persone malate terminali di cancro provenienti da 9 paesi, tra cui l’Italia.
I gruppi di lavoro hanno creato un elenco di 914 interventi (statements), che possono essere raggruppati in tre categorie.
L’80% delle dichiarazioni sugli interventi proveniva da personale infermieristico, il 15% da personale medico e il 5% da altre figure professionali.
Lo studio è stato condotto nell’ambito del progetto europeo OPCARE9, nato con l’obiettivo di ottimizzare l’assistenza delle persone malate di cancro negli ultimi giorni di vita. L’assistenza nelle ultime fasi dell’esistenza può essere molto migliorata: l’Italia infatti appartiene a un gruppo di paesi ricchi molto lontani dalle prime posizioni, in una classifica stilata nel rapporto The quality of death. Ranking end-of-life care across the world sulla qualità della morte. E invece prendersi cura di una persona comporta anche fare in modo che gli ultimi giorni siano vissuti nel modo migliore possibile.
Fonti
– The PLoS Medicine Editors. Beyond the numbers: Describing care at the end of life. PLoS Med 2012; 9: e1001181. doi:10.1371/journal.pmed.1001181
– Lindqvist O, Tichelman C, Lundh Hagelin C, Clark JB, Daud ML, et al. Complexity in non-pharmacological caregiving activities at the end of life: An international qualitative study. PLoS Med 2012; 9: e1001173.
Per approfondire
– Waller S, Finn H. Environments for care at end of life. London: The King’s Fund, 2011.