In primo piano
A scuola di prevenzione cardiovascolare
A scuola di prevenzione cardiovascolare |
Al telefono con… Simona Giampaoli, Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità. |
![]() Il piano di formazione è stato avviato da circa un anno durante il quale abbiamo attraversato l’Italia incontrando medici di medicina generale (MMG), operatori sanitari, amministratori e volontari; ci siamo calati nelle realtà locali e con grande soddisfazione abbiamo constatato il crescente interesse verso il tema della prevenzione. Ogni corso del primo anno di vita del piano di formazione con i MMG è stato un corso diverso, rimodellato attraverso interessi ed esigenze proprie del territorio, integrato con quelli che sono i piani regionali sulla prevenzione presentati al Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM). Per questo, distribuite tutte le copie del manuale che avevamo fatto stampare (3000 del testo per i partecipanti e 1000 di quello per i formatori), abbiamo deciso di stampare la seconda edizione, tenendo presenti le domande, le discussioni e le esperienze emerse durante i corsi che hanno visto la partecipazione attiva dei MMG. Cosa è cambiato rispetto alla precedente edizione? La novità più importante ha riguardato la decisione di condensare in un unico testo i due manuali, quello per i formatori e quello per i partecipanti. La nostra speranza è di essere riusciti a costruire uno strumento utile alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, che stimoli i MMG, così ben radicati nel territorio, a focalizzare l’attenzione sulle condizioni di benessere raggiungibili attraverso stili di vita sani. Un corso diretto e costruito sulle esigenze del MMG… Non è un corso standard. È un corso costruito su una solida base scientifica relativa alla valutazione del rischio cardiovascolare globale assoluto. Il resto viene discusso insieme ai MMG, che sono i promotori principali del cambiamento nelle azioni di prevenzione delle malattie cardiovascolari. Il MMG segue l’assistito fin da giovane, ha possibilità di valutare tutte le varie fasi della sua vita e può intervenire precocemente nella correzione di eventuali stili di vita scorretti. Ad esempio, se il MMG si rende conto che il suo assistito sta mettendo su qualche chilo di troppo ha la possibilità di dargli quelle indicazioni e quei suggerimenti utili prima che il peso aumenti in modo tale da rendere molto difficile tornare a un livello ideale. Cosa devono imparare i MMG? I MMG devono acquisire gli strumenti che permettono di valutare il rischio cardiovascolare globale assoluto. Il rischio cardiovascolare è continuo e aumenta con l’avanzare dell’età, ma può essere mantenuto a un livello favorevole attraverso uno stile di vita salutare, cioè una sana alimentazione, regolare attività fisica e abolizione del fumo. Come è organizzato il piano di formazione? Il corso prevede due moduli residenziali che riguardano l’uso della Carta del rischio cardiovascolare, la comunicazione del rischio, la promozione di stili di vita salutari e il trattamento farmacologico. Segue un terzo modulo di applicazione della Carta nella pratica clinica con la raccolta dei dati e poi un quarto e un quinto modulo che sono caratterizzati dalla valutazione dei risultati. Sicuramente una fase importante della formazione è rappresentata dalla discussione, organizzata a livello regionale o di associazione, che vede la partecipazione attiva al programma dei MMG. A quattro anni dalla nascita della Carta del rischio cardiovascolare ritenete che la Carta sia stata ben accolta dai MMG? Rispetto a quattro anni fa qualcosa è cambiato. La valutazione del rischio cardiovascolare è obbligatoria per la rimborsabilità delle statine in prevenzione primaria (le statine sono rimborsate alle persone con un rischio cardiovascolare a dieci anni al di sopra del 20%). La nostra attenzione, però, non deve essere rivolta solo alle persone a rischio cardiovascolare elevato, ma anche, e soprattutto, a mantenere il rischio a livelli favorevoli e ad abbassarlo in coloro che lo hanno a un livello da mantenere sotto controllo attraverso un adeguato stile di vita. Il prossimo passo? Continuare la formazione dei MMG è il passo più importante. Un secondo passo, in futuro, sarà l’aggiornamento della valutazione del rischio perché Carta e Punteggio si basano su un modello matematico che tiene in considerazione la frequenza dei fattori di rischio nella popolazione e la probabilità di sopravvivere alla malattia, dati che cambiano nel corso tempo.
4 luglio 2007 |