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Cercare di nuovo
Cercare di nuovo |
Pierangelo Garzia, Riabilitazione Oggi, su Guida alla ricerca clinica. |
![]() Quanti invece ne rimangono al di fuori, pur operando in ambito sanitario o intendendosi avvicinare, quanto realmente ne comprendono? Non è sempre facile, anche nell’era di internet e della conoscenza diffusa e condivisa, chiarirsi le idee rispetto a problematiche che, in ogni caso, richiedono non solo forme di pratica, ma soprattutto di apprendimento, attraverso testi e manualistica adeguati. Viviamo nell’era del cambiamento, dell’incertezza e, se da una parte ciò può produrre ansia, dall’altra proprio tali momenti si rivelano opportuni per puntare al miglioramento e all’innovazione. Anche in ambito clinico. Il termine ricerca, nella sua radice etimologica, sta proprio a significare "cercare di nuovo", trovare quindi nuove soluzioni, opportunità e metodi migliori per affrontare un problema. "II cambiamento è dunque una sfida per tutti noi – scrive Laura Fabrizio, presidente della Società italiana di Farmacia ospedaliera e dei Servizi farmaceutici delle aziende sanitarie – sia perché gli utenti del Servizio sanitario sono sempre più attenti e consapevoli dei propri diritti, sia perché la nostra è sempre più una professione che si muove in un’ottica ‘di sistema’ e, per le sue innumerevoli connessioni con l’economia, la bioetica, la giurisprudenza, la politica, il governo dei medicinali e dei dispositivi medici, non può prescindere dalla quotidiana valutazione dell’opportunità del rinnovarsi". Si tratta di un concetto importante e va ulteriormente sottolineato. La ricerca, soprattutto in ambito sanitario, non può e non deve essere svolta in modo episodico, in funzione delle opportunità e delle occasioni, anche di carattere economico, che si possono presentare all’orizzonte. L’innovazione, in medicina e in ambito clinico, necessitano di attenzione e impegno regolari. Quotidiani, appunto. Altrimenti non possiamo parlare di innovazione n, tantomeno, di ricerca. Certo, la ricerca costa: innovare, costa. Ma senza investimenti importanti, sia in termini economici che di cervelli adeguatamente nutriti, non solo innovazione e ricerca non nascono. Sono morte e sepolte ancora prima di vedere la luce. E nei risultati della ricerca clinica attuale deve necessariamente venire inclusa anche la percezione benessere individuale (il concetto di subjective well-being, con i relativi indicatori SWB, non "esclusivamente" se un farmaco o una procedura terapeutica siano efficaci o meno). Sulla base del recente testo editato dal Pensiero Scientifico (Ugo Lancia, Guida alla ricerca clinica) queste pagine arricchiscono il suddetto manuale con una serie di risorse e appendici linkografiche. Vale a dire: linee-guida ICH; normativa italiana; protocollo di studio interventistico; scheda informativa e consenso informato; dossier dello sperimentatore. Per chi intenda introdursi nelle logiche della ricerca clinica, il consiglio è: visitate assolutamente queste pagine web. Vi troverete materiali veramente importanti e ben fatti. Come lo è, del resto, il suddetto manuale, indirizzato a medici, personale qualificato dell’Azienda farmaceutica, ricercatori clinici affiliati a organizzazioni universitarie, pubbliche o private, a farmacisti ospedalieri e dei Servizi farmaceutici delle Asl, nonch a membri dei comitati etici, psicologi, studiosi e cultori dei metodi di ricerca.
19 maggio 2010 Recensione pubblicata su Riabilitazione Oggi, Aprile 2010, 4: 27.
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