L’epidemiologia, un termine rigorosamente sanitario nella sua accezione e nelle sue pratiche attuali. Appartiene alla medicina e poco al diritto, alla politica, all’economia e alla sociologia. Eppure, quale disciplina che descrive, quantifica, rende valutabili i bisogni della popolazione, è un valido strumento per pesare i diritti, gestire i bilanci e definire le priorità.
Epidemiologia di cittadinanza vuole unire due lemmi eterogenei per una contaminazione positiva di culture e discipline apparentemente diverse, che si traduce in linguaggio comune e trasversale.
“L’obiettivo dell’epidemiologia di cittadinanza (EdC) è che i cittadini non siano oggetto di studio ma soggetto di diritto; che quando incontrano la malattia non siano solo oggetto di intervento, ma anche co-soggeto di intervento per decidere insieme”, ci spiega uno dei suoi autori Gianni Tognoni. Individui, popolazioni, problemi devono essere ricondotti ad essere cittadini che possono prendere la parola come soggetti-protagonisti, al di là del loro ruolo assegnato di essere un oggetto di un intervento.
“Il libro è leggibile, ma non è immediatamente facile perché chiede di entrare in un progetto di lavoro”, continua Tognoni. È un invito ad approfondire perché se si rinuncia di approfondire la realtà, in quanto complessa, si rischia di non prendere sul serio la realtà.”