La persona che soffre di disturbo da alimentazione incontrollata (DAI) racconta di abbuffate senza limite, fuori controllo, appunto, di un cibo senza nome che diventa irresistibile, ingurgitato in solitudine e di nascosto, lontano dagli occhi del mondo esterno, in parte anche da se stessa. “Alla fine è come ‘farsi di cibo’”.
Si tratta di un disturbo in aumento nel mondo occidentale ma ancora poco noto, che solo recentemente è stato inserito nel Diagnostic and Statistical manual of Mental Disorders (DSMV).
Chi soffre di questa patologia spesso non riceve una diagnosi perché pochi ancora sanno riconoscerla; a volte vengono prescritte diete, regimi alimentari che inevitabilmente falliscono e non fanno altro che aumentare il senso di frustrazione e sconfitta in chi ne soffre. Laura Dalla Ragione, co-curatrice di Prigionieri del cibo, ne descrive la complessità e l’importanza di un approccio olistico per dare una via d’uscita a chi ne soffre.
Laura Della Ragione, un grande incontro in quel di Prunetto (CN) in occasione della presentazione di Amoresia, di Marcello Campora.
Una lotta che fa vivere a metà ti toglie molto troppo e da soli non è facile uscirne,quasi impossibile ,ma mai arrendersi ,con l’aiuto dei professionisti e di Dio alla fine vinciamo le battaglie,e anche la guerra!