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Il computer: gioia e dolori dei nostri tempi
Il computer: gioia e dolori dei nostri tempi |
Michele Lattarulo, Servizio Farmaceutico, Az. Osp. Policlinico (Bari), Bolletino SIFO Medicina, su "Il Dottore parla in pubblico" |
![]() Il buon Giuliano Kraft ci prende per mano e ci accompagna in un giro retrospettivo di questi momenti e con una cortese, pungente e crescente cattiveria al limite del sadismo … ma sì, togliamo il "al limite" … con sadismo, e ce li fa rivivere ("Il Dottore parla in pubblico". Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2007). Chi si aspetta un arido manuale tecnico o un così detto "passo passo…" rimarrà deluso. Il libro, che si fa leggere con piacere, quasi fosse un romanzo autobiografico, è denso di aneddoti ed esperienze personali vissute in prima persona sia come attore sia come "divertito" spettatore. Con questo racconto "esperienziale" l’autore ci dona tanti piccoli e grandi consigli, attreversando tutte le fasi che compongono la progettazione, preparazione ed esecuzione di una presentazione in Powerpoint e non solo. Molto interessanti sono i suggerimenti su come essere innovativi, a partire dalla personalizzazione degli sfondi delle nostre slide; su come evitare di buttar via il nostro lavoro perdendolo in aeroporto con il bagaglio o ritrovarlo non utilizzabile per non aver concordato a priori con i tecnici del congresso il formato e/o le compatibilità. Ma il consiglio più saggio che Giuliano Kraft ci dà è quello di non esagerare con i tecnicismi. Infatti, la maggior parte dei "guai" vengono sempre dall’eccesso di giochi di animazione che, al momento giusto (hoimè!!!), ci sfuggono di mano e ci rendono la vita difficile. In particolare, quando il moderatore, incalzato dai tempi, ci chiede in modo "cortese" di tagliare facendoci segno con le dita. La presentazione è ancora più a rischio se ci avventuriamo in pesanti "video" che cominciano a essere di moda in alcune branche mediche e farmaceutiche. Penso che la lettura di questo libro, oltre a essere piacevole, possa dare molti spunti utili sia ai giovani colleghi sia a quelli meno giovani che si cimentano in queste esperienze pur nella (oramai consolidata) convinzione che per alcuni non ci sia proprio nulla da fare.
27 giugno 2007 |