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Il pediatra di tutti, anche dei bambini stranieri

Il pediatra di tutti, anche dei bambini stranieri

 
 
Dan è un bambino del Congo, ha 21 mesi ed è stato appena adottato da una coppia di Bologna. Luigi, 5 anni, ha origini cinesi, è nato a Padova e parla italiano molto meglio dei suoi genitori. Il cilindretto di metallo che Asha, un anno, indiana, porta legato in vita potrebbe interferire con la risonanza magnetica, ma sua madre non ha nessuna intenzione di slegarlo: contiene sangue di capra consacrato e Asha lo porta addosso fin dalla nascita. Fatima è una bambina Rom di 6 anni, vive in un campo nomadi nella periferia di Roma e si occupa tutti i giorni di sua sorella Azzurra, 3 anni, e di suo cugino David, 4 anni. Rose ha 21 anni, è immigrata dal Ghana 2 anni fa e vorrebbe svezzare il figlio Alex con il couscous. Massimiliano e Luisa si stanno chiedendo quando comunicare al loro figlio Stefano, 4 anni, che è stato adottato.

Ogni giorno i pediatri e tanti altri operatori sanitari incontrano storie di bambini e genitori stranieri. Bambini adottati da una coppia di genitori italiani, bambini che hanno lasciato la propria terra insieme ai genitori migranti, bambini giunti in Italia per ricongiungimenti familiari, bambini nati in Italia da una coppia in cui entrambi i genitori sono stranieri. In ambulatorio o in ospedale, ci confrontiamo quotidianamente con altre lingue, altre culture, altre tradizioni, altri colori.

L’approccio al paziente straniero è spesso viziato da pregiudizi molteplici, che investono da sempre la società e non risparmiano la comunità medico-scientifica.
Quanti sono i bambini stranieri migranti e quelli adottati che vivono nel nostro Paese? Come impostare la comunicazione con una famiglia straniera, o con una coppia di genitori che ha appena adottato un bambino? Di cosa si ammalano i bambini stranieri? In occasione della prima visita, è davvero necessario inviare un bambino a un centro di riferimento o verificare comunque la presenza di innumerevoli malattie tropicali? Come gestire autonomamente il programma vaccinale di un bambino adottato? Quali sono le leggi che regolano l’immigrazione e quali quelle che regolano l’adozione?

Crescere senza confini si propone di rispondere a queste e ad altre domande, perché l’integrazione del bambino straniero in una società multiculturale passi anche attraverso lo studio del pediatra, il pronto soccorso, i reparti di pediatria e ogni altro servizio sanitario dedicato ai bambini.

Infine, vogliamo ringraziare tutti gli autori del testo Etnopediatria, che ha costituito insostituibile ispirazione e preziosissimo contributo per la stesura di questo libro.

 

Francesco Gesualdo, Elisabetta Pandolfi, Mariateresa Romano

 

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