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L’amore violento

Due ragazzi al pub, si cercano con gli occhi e poi con le parole, ciao sono Laura, ciao Marco. Gli amici li vedono chiacchierare e ridere, più tardi in discoteca abbracciarsi e baciarsi, e poi non li vedono più. Laura e Marco (nomi non veri) si sono appartati per fare l’amore, hanno la stessa età, 16 anni, non è la prima volta per nessuno dei due. Ma Laura, quella notte, all’improvviso si blocca, non vuole più, cerca di sottrarsi. Lui non ci sta e la prende con la forza. Un corteggiamento, una “tresca”, come dicono loro, che finisce in violenza sessuale.

Il pianto della diciassettenne di Ardea, a Ferragosto, “mi hanno violentata in tre”, e l’angoscia della studentessa di 16 anni di un paesino in provincia di Roma, si era appartata con un ragazzo conosciuto alla sagra, l’hanno trovata sanguinante. Sono gli ultimi casi. Accade sempre più spesso. È l’allarme degli esperti che osservano l’adolescenza, le violenze sessuali tra gli adolescenti aumentano in modo preoccupante. Poco meno di un terzo degli stupri di gruppo commessi in Italia è opera di ragazzi (Istat). In dieci anni (dal 1996 al 2006) si è passati da 329 minori denunciati per violenza sessuale a 679: per 637 di loro non è stata applicata alcuna misura preventiva, 26 sono finiti in strutture di detenzione per minori e 13 in case famiglia. Ben 195 ragazzi avevano meno di 14 anni, 138 ne avevano 15, 128 erano sedicenni, quasi tutti italiani.

Ormai si comincia sempre piu presto, il numero degli under 14 che commette reati è quasi equivalente a quello dei più grandi: nel 2007 sono stati denunciati per delitti contro la persona (percosse, lesioni, violenze personali o sessuali) 1.795 minori di 14 contro i circa duemila sedici-diciassettenni. E i numeri non dicono molto, “è la punta di un iceberg, sono tantissimi i casi di violenza sessuale commessi da adolescenti non denunciati”, Ugo Sabatello, neuropsichiatra infantile, ha curato con il Dipartimento delle scienze neurologiche e psichiatriche dell’età evolutiva della “Sapienza” e il centro per la diagnosi e il trattamento degli abusi dell’infanzia “Pierino e il lupo” uno studio su 81 casi di violenze sessuali commesse da ragazzi tra i 13 e i 18 anni. “Emerge un quadro complesso: i ragazzi coinvolti in violenze hanno esperienze del tutto diverse, alle spalle situazioni di svantaggio ma non sociali. È un fenomeno che attraversa le classi. In ogni caso si tratta di una forma di restituzione della violenza subita”.

Adolescenza violenzaLe carezze che diventano schiaffi, il sesso che si trasforma in incubo. Perché? “Prevale tra i ragazzi d’oggi un modo violento di affrontare la sessualità, anaffettivo. La dimensione affettiva e quella sessuale sono separate e già in questo c’è un elemento di violenza”, Anna Maria Nicolò, neuropsichiatra infantile e psicoanalista della Spi, ha scritto un libro, Adolescenza e violenza. Lo stesso tema di un convegno internazionale organizzato a Roma dal Corso di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia e dell’adolescenza Asne-Sipsia e dalla Sipsia. “La violenza è per i ragazzi una forma di difesa di fronte a una frustrazione che mette in crisi l’identità”, spiega la neuropsichiatra. Quel ragazzo col telefonino ultramoderno ti fa sentire più povero, un’umiliazione che non tolleri, allora aggredisci per cancellare chi provoca “quel sentimento di svilimento di sé”. Ma la violenza è anche un modo per “chiedere aiuto, il segno di un disagio profondo che si coniuga a uno stato di malessere diffuso nell’intera società”, per la psicoanalista dell’infanzia e dell’adolescenza Maria Grazia Fusacchia. Si diventa aggressivi “per non sentire la depressione. Negli adolescenti autori di reati sessuali si è spesso constatato che si riaprono con la pubertà le ferite di precoci esperienze affettive traumatiche”.

Più violenti oggi di ieri, perché questi ragazzi vivono “nel mondo del possibile e non del limite – aggiunge Anna Maria Nicolò – un mondo che sollecita l’onnipotenza e ogni volta che qualcuno pone un limite viene attaccato”. Tutto è mobile e flessibile, “l’identità diventa liquida, patchwork, più fragile”. Gli adolescenti più fragili che mai.


Articolo di Maria Lombardi pubblicato su Il Messaggero il 23.09.2009

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