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La rivincita dello spazio

La rivincita dello spazio

 
 
copertina del libro Le mappe della saluteDa qualche anno ho introdotto tra i miei corsi universitari i temi riferiti alla cosiddetta "Salute Globale" (determinanti sociali della salute, diseguaglianze nella salute ed assistenza, sistemi sanitari, dimensioni sanitarie del fenomeno migratorio, cooperazione sanitaria internazionale…). Nel preparare e scambiare il materiale didattico con altri colleghi che condividono l’interesse e l’impegno per questa prospettiva, sono venuto a conoscere il progetto “World Mapper” promosso da una rete di università (www.worldmapper.org). Ho così avuto modo di verificare di persona la straordinaria capacità di impatto (cognitivo ed emotivo insieme) che la semplice visione di una delle mappe disponibili ha sugli studenti, decisamente superiore ai possibili tentativi di descrizione verbale degli stessi contenuti. Come a dire che "visualizzare" le informazioni, quando si tratta di salute, non è solo efficace per comunicarne rapidamente il significato, ma spesso è anche rilevante perché quelle informazioni possano stimolare una sorta di “eco” immediata nella coscienza critica di chi ne viene interessato.

In un mondo, anzi, un world wide web, in cui siamo totalmente immersi nelle informazioni, per non dire caoticamente bersagliati dalle stesse, diventa sempre più decisivo potersi orientare e selezionare le fonti in grado di fornirci quelle informazioni affidabili che ci possono realmente interessare ed aiutare a capire di più.
Questo "librino" (dove il termine non è una diminutio, ma una precisa scelta editoriale di questa nuova collana "In pratica") di Luca De Fiore, ci aiuta a prendere consapevolezza di quante e quanto utili "mappe della salute" siano oggi a nostra disposizione sul web. L’Autore propone una serie di convincenti esempi. Tra gli altri, mostra come importanti istituzioni sanitarie, a partire dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, abbiano fatto propri e sviluppato questi nuovi strumenti di comunicazione scientifica visiva. Seguendo letteralmente le istruzioni di De Fiore, abbiamo ad esempio visualizzato la diffusione mondiale del carcinoma della cervice uterina, potendone confrontare i diversi tassi di incidenza standardizzati per età, sulla base di una scala di colori associata alle diverse classi di frequenza (anche in questo caso, è molto più intuitivo e immediato vederla che descriverla).

Nello sfogliare con gusto questo libretto riflettevo sul fatto che, negli ultimi quindici-venti anni, il mondo della salute – e penso in particolare all’epidemiologia – sta restituendo all’elemento "spazio" il posto che merita, dopo un lungo periodo in cui l’elemento "tempo" aveva dominato la scena. Prevalenza, incidenza, tassi grezzi e standardizzati acquisiscono infatti un significato più pieno quando riferiti ad uno specifico contesto geografico, o quando confrontati tra contesti geografici diversi. Le potenzialità offerte da internet in questo senso rappresentano anche una sorta di rivincita della "Geografia sanitaria", una disciplina che storicamente è stata piuttosto, e ingiustamente, ignorata o sottovalutata.

Un’altra riflessione generata dalla lettura di Le mappe della salute riguarda il difficile compito dei tecnici nell’indirizzare i decisori nei settori della salute e dell’assistenza; si tratta di un ruolo difficile, in parte motivato dalla complessità intrinseca dei temi oggetto di analisi, in parte, è doveroso ammetterlo, da una scarsa disponibilità dei decisori a farseli spiegare da chi di quei temi è esperto; l’approccio visuale, con una minima preparazione teorica delle figure politiche, potrebbe forse agevolare una proficua collaborazione tra le parti.
Oltre alla qualità dei contenuti e all’indubbia comodità del formato tascabile (ma all’inizio le pagine interne si aprono con fatica intorno alla spirale) sono apprezzabili anche la "Bibliografia essenziale" e la sintesi "Qual è il messaggio?" (anche l’Editore fa evidentemente parte del "popolo dei post-it") collocati alla fine.

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