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La sostanza dei dettagli
Mentre Jean Piaget, un maestro della psicologia infantile teorica sosteneva che il pensiero dei bambini fosse irrazionale e illogico, nell’articolo “Cosa pensano i bambini” su Le Scienze di settembre, si legge che, a tre o quattro anni, i bambini hanno idee elementari di biologia e una prima comprensione della crescita, dell’ereditarietà e della malattia o che capiscono relazioni fisiche fondamentali come la traiettoria dei movimenti, la forza di gravità e le relazioni di contenimento.
L’articolo mi ha messo di fronte a uno scenario diverso a quello che avevo e che mi sembrava dato per sempre. È stata una sorpresa.
Un po’ com’è successo col volume The doctor is in. Capire l’inglese delle riviste scientifiche, di Jacqueline Costa. Nuovo e geniale. Pensavo che più di 30 anni di lettura di articoli medici in inglese non riservassero novità, almeno di metodo, ma non è stato così.
Rivolta al lettore, l’autrice sostiene in partenza che “scopo di questa guida all’autoapprendimento è indicarti la strada e i modi concreti di cui hai bisogno per migliorare le tue capacità di lettura dell’inglese”, ma nel libro non fa solo questo. È come se illustrasse come si legge con cura e attenzione un articolo inglese. La sua didattica si riferisce in apparenza alla forma, ma in sostanza ai contenuti. Alla fine delle pagine certo si ha un po’ più di dimestichezza con la lingua di Shakespeare, ma si sa anche come affrontare un “cross-sectional study” o un “clinical trial”, tenendo presente il “gold standard” e prestando attenzione all’”odds ratio” o al “risk ratio”. È un libro in inglese su come si legge un articolo. Prestando attenzione ai dettagli. Al diverso valore probatorio che ha un “case-control study” o una “systematic review”. Questo mi sembra il doppio valore del libro, introdurre nuove parole, mentre se ne spiega il valore. È un volume d’inglese, ma anche un po’ di epidemiologia, di ortopedia, di cardiologia, di oncologia e così via.
Come si legge nell’introduzione, “il libro si compone di 20 unità basate su testi estrapolati dalla letteratura scientifica (solitamente riassunti) integrati da un vocabolario ragionato e da esercizi per la comprensione della sintassi e della grammatica”. Inoltre, alla fine, un’unità aggiuntiva fornisce una base ulteriore lessicale e un’esperienza di lettura.
Jacqueline Costa, ha lavorato con entusiasmo, è evidente, con tanto entusiasmo. Persino coniugando obiettivi e speranze. Sì, perché se scrive che se il suo compito è insegnare come leggere più rapidamente, con maggiore fiducia e con più facilità o a far capire cosa si legge, aggiunge anche che questo dovrebbe insegnare al medico a “svolgere il suo lavoro, prendersi cura dei malati e aiutare la gente sana a non ammalarsi”.
Buona, benedetta, lettura.