“La città è di fatto, oggi, la periferia e questa a sua volta può diventare un osservatorio, un territorio della conoscenza per il nostro tempo.”
A partire da questa frase di Gabriele Basilico, il fotografo dei paesaggi urbani, Mariano Bassi osserva il binomio grandi città e salute mentale: cosa vuol dire crescere nelle grandi periferie, in quale misura la spersonalizzazione dei luoghi incide sul disagio di vivere e come sia ormai necessario un approccio multidisciplinare per costruire città davvero “sostenibili”.
“Tenendo conto della rapida crescita della popolazione delle grandi città in tutto il mondo, gli psichiatri, gli operatori della salute mentale, ma anche gli urbanisti e gli amministratori pubblici si troveranno di fronte a problemi complessi e di difficile soluzione”, scrive Bassi nell’introduzione del libro Grandi città e salute mentale. “La ricerca nel prossimo futuro dovrà quindi focalizzarsi sulle caratteristiche delle grandi città che possono influenzare la salute mentale degli abitanti e l’esito dei disturbi mentali e, data la complessità e la molteplicità dei fattori che caratterizzano le correlazioni tra ambiente delle grandi città e salute mentale, è assolutamente necessario pianificare un approccio intersettoriale e multidisciplinare.”