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Le mille balle blu
Le mille balle blu |
Cecilia M. Calamani, Cronache Laiche, su Illusioni, afrodisiaci e cure miracolose, di Giorgio Dobrilla. Pubblicato su Va’ Pensiero 608. |
![]() Mi hanno detto che… Ho letto che… Ho sentito che… Spesso la nostra “conoscenza” sulla salute e tutto ciò che le gira attorno – dai farmaci alle diete, dai rimedi alternativi a quelli miracolosi – si basa proprio, e nei casi peggiori solo, su questo. E basta poco per entrare a fare parte di quel circuito di passa parola che ci fa acquistare integratori per dimagrire o rinverdire il desiderio sessuale, mettere all’indice cibi che, ci dicono, sono “cattivi” per raddoppiare le dosi di altri “buoni” o curarci con rimedi alternativi, meglio se naturali, che tanto, al più, “non fanno male” (e non è vero, come spiega lo stesso Dobrilla). Se aggiungiamo a questo le pubblicità martellanti di cause farmaceutiche o di fitoterapici, che generano bisogni indotti quanto effimeri trattando come malattia ciò che malattia non è (vedi l’invecchiamento) e un giornalismo che non è sempre esempio di onestà ma anzi soffia strumentalmente sul fuoco delle guarigioni miracolose (il caso di Stamina, lanciato dalle Iene, ne è solo un tristissimo esempio), il quadro della disinformazione è pressoch completo. Questo intricato reticolo di voci, dicerie popolari e false notizie, humus fertile per i ciarlatani che speculano sulla salute altrui, si fonda su un unico equivoco: la verifica della fonte, la riproducibilità del risultato, in parole povere la prova. Che, nei casi analizzati nel libro, non c’è. E quando c’è, è difficile da interpretare perché legata a molti altri fattori che ne alterano, in qualche modo, l’attendibilità. Dobrilla spazia dai casi più eclatanti di alimenti demonizzati (il caffè, ad esempio) o santificati (la cioccolata, il vino rosso) all’analisi di alcuni farmaci o presunte malattie, senza risparmiare le terapie naturali e quelle alternative (omeopatia, pranoterapia, fiori di Bach, …), rivelando, per ognuno degli argomenti trattati, le “mille balle blu” in cui è avvolto. Nell’ultima parte del libro invece troviamo contributi di alcuni personaggi di spicco (medici, scienziati, farmacologi, giornalisti, avvocati) su temi peculiari quali la pubblicità ingannevole, le diete miracolose per dimagrire e quelle “anticancro”, la disinformazione in tema di farmaci, il ruolo dei giornalisti scientifici e tutto ciò, insomma, che, ruota intorno all’argomento “balle mediche”. Certo, non è facile cambiare mentalità e arginare la falsa scienza in un Paese come il nostro permeato da superstizione. Dall’adorazione delle reliquie ai pellegrinaggi in luoghi santi, dal fiorire di cartomanti, maghi e astrologi (in Italia solo questi ultimi arrivano a essere 150mila) alla fiducia incondizionata in presunti guaritori che saltano l’importantissima fase della validazione scientifica per arrivare direttamente, complice un cattivo giornalismo, al grande pubblico: questi siamo noi e c’è poco da rallegrarsene. Come scrive Piero Angela nella presentazione del libro, “il sistema educativo, lo sappiamo, ha tante carenze: una di queste è proprio quella di insegnare le scienze (chimica, fisica, biologia, ecc.) ma non la scienza. Cioè il suo metodo, le procedure di controllo, il filtro attraverso il quale deve passare qualunque scoperta, fornendo le prove di ciò che si afferma”. E, in effetti, libri come questo, che spiegano il corretto approccio scientifico e smascherano le bufale più diffuse con un linguaggio accessibile a tutti, dovrebbero essere adottati proprio dalle scuole. Per insegnare ai futuri cittadini a distinguere tra verità e fantasia (che spesso fa rima con truffa), ossia a tutelare la loro salute e il loro portafoglio senza dover necessariamente essere degli esperti. 19 marzo 2014 |