Come è nata l’idea di scrivere un libro sulla privacy per i medici? Avevo acquisito alcuni clienti nel settore sanitario e mi ero reso conto di alcune difficoltà forse maggiori per l’applicazione della Legge in materia di protezione di dati personali: tra queste la difficoltà psicologica di accettare le specifiche regole dettate dalla Legge per la tutela della riservatezza dei pazienti già radicata nella cultura del medico dal giuramento di Ippocrate in poi. Da qui l’idea di spiegare fondamento e particolarità della disciplina in un libro.
Un linguaggio tecnico e specialistico come quello giuridico è comprensibile anche a una medico, a un operatore sanitario o a un farmacista? Forse una delle maggiori difficoltà nello scrivere questo libro è stata proprio questa: ma la sfida era stimolante e spero di averla vinta.
Ci racconta un aneddoto riguardo la sua esperienza professionale sull’applicazione del decreto legislativo 196/2003? Più che un aneddoto è curioso in questo tipo di pratiche l’atteggiamento del cliente che può essere aggressivo (provocato da una mal sopportazione della necessaria invadenza nelle sue procedure) o autogiustificativo (è il cliente che ci dà la risposta circa il fatto che è tutto a posto). Il che ci porta spesso a specificare che noi siamo "dalla loro parte" e non rigidi controllori.
E il caso più difficile e più travagliato? Quello di uno dei clienti di cui ho parlato prima, organismo sanitario di rilevanti dimensioni e complicata struttura, in cui alla difficoltà di adeguamento alla Legge si univa un tendenziale disinteresse allo stesso. Alla fine ci siamo trovati ad essere voci inascoltate nel deserto tanto da portarci a rinunciare all’incarico.
Una curiosità… Dove e come trova il tempo per scrivere un libro? Per me scrivere è una passione quindi trovare il tempo, pur se complicato, non è così difficile. Nel caso del libro di Il Pensiero Scientifico sono stato avvantaggiato dall’esperienza fatta con i clienti nel settore sanitario.
Qual è stato il primo libro che ha scritto? E quale sarà il prossimo? Il primo firmato (anche io ho fatto una lunga gavetta) è stato "La firma digitale" scritto questa volta per la mia categoria, i giuristi. Il prossimo dovrebbe essere un manuale di Informatica Giuridica per gli studenti dell’Università per aiutarli a studiare più facilmente questa materia, salvo proposte più interessanti da parte di Il Pensiero Scientifico.
18 gennaio 2006
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