In primo piano

Pagelle sanitarie

Gian Luca Di Tanna (Area Governo Clinico, Agenzia Sanitaria Regionale Emilia Romagna) su "Misurare la performance del sistema sanitario"
Come sostenuto da Robert Gibberd in un recente editoriale apparso sull’International Journal for Quality in Health Care, il ruolo della misurazione della performance e degli indicatori clinici è passato dall’essere una componente minore della gestione della sanità a quello dove la richiesta di maggiore responsabilità, sicurezza, efficienza e qualità ha accentuato l’importanza della misurazione ed interpretazione dei risultati.

Nei primi anni ottanta la misura della qualità ha cominciato ad essere concentrata sulla tassonomia data da Donabedian, che classificava le misure come relative a struttura, processo ed esito. Da allora si è assistito ad un’autentica esplosione degli indicatori da poter utilizzare purtroppo non sempre accompagnata da una chiara esposizione degli obiettivi e dei principi cui essi si ispirano.

È in questo contesto in evoluzione che si colloca il libro curato da Stefania Vasselli, Giuseppe Filippetti e Lorenzo Spizzichino "Misurare la performance del sistema sanitario. Proposta di una metodologia" pubblicato dal Pensiero Scientifico Editore.

Come gli stessi autori sottolineano, partendo dalla necessità che si sviluppi un dibattito sul significato dei target dei piani sanitari, sul quadro concettuale di riferimento in cui collocarli e sui più corretti strumenti di misura dell’avvicinamento agli obiettivi raggiunto dai servizi, il loro interessante lavoro prova a gettare un "sasso nello stagno", delineando una sistematizzazione metodologica dell’argomento performance.

Il risultato è un libro di agevole lettura, rivolto principalmente ai decisori e a chi si occupa di programmazione sanitaria ma comunque di ampio respiro. Il lavoro è strutturato in modo da guidare il lettore approfondendo dapprima l’impianto metodologico e le definizioni di performance per poi stilare un piano operativo per la costruzione di un sistema di indicatori. In particolare, il capitolo 2 delinea il quadro di riferimento europeo ed italiano, il capitolo 3 enuclea i valori di riferimento che rappresentano i sottoinsiemi in cui si articola la valutazione della performance ovvero stato di salute, accessibilità, rispondenza, appropriatezza/efficacia, efficienza, equità e qualità: a quest’ultimo, fondamentale aspetto è dedicato il capitolo 4 in cui viene approfondito anche il tema dell’accreditamento. Il capitolo 5 traccia il percorso per la costruzione di un sistema integrato di indicatori di performance e fornisce le indicazioni per selezionare gli indicatori utilizzabili (a livello nazionale ed internazionale).

Le appendici e le tavole di approfondimento che accompagnano ogni capitolo contribuiscono ad arricchire il lavoro valido sotto diversi punti di vista, non ultimo quello normativo; una biografia più accurata e un approfondimento più rigoroso nei metodi lo avrebbero reso un perfetto strumento di continua consultazione: il contributo dei tre autori offre comunque importanti spunti di riflessione e di discussione utili per approfondire la fondamentale tematica trattata.

 

8 febbraio 2006

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *