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Paziente al centro

Chiunque pensi che oggi i social media siano una mera questione di intrattenimento, si sta perdendo una fetta importantissima del discorso. I social network raccolgono intorno a sé le persone, le fanno dialogare, estrapolano tendenze e richieste (quello che in gergo si definisce web sentiment), raccolgono dati, e per questa ragione essi oggi sono un veicolo importantissimo per chiunque si occupi di comunicazione, sia a livello istituzionale che di marketing aziendale.

e-patient e social mediaAnche il campo della salute – che tocca così da vicino i sentimenti degli utenti – non può essere esente da questa rivoluzione. Oggi il paziente sta diventando sempre di più e-patient, dove la “e” sta anzitutto per “empowered”: un paziente più arricchito perché più consapevole della propria condizione e dotato di più strumenti per deliberare. Non dimentichiamo che secondo recenti stime il 40% circa dei cittadini italiani ha dichiarato di andare su Internet per cercare informazioni sanitarie, in particolare tramite motori di ricerca e social network.

Il problema nasce però dal fatto che molto spesso chi si occupa di organizzare campagne informative sui temi della salute stenta a considerare i social media (dove con questo termine intendiamo racchiudere chat, forum, social network vecchi e nuovi, siti web, communities e chi più ne ha più ne metta) come un luogo dove fare informazione.

e-patient e social media, scritto a quattro mani da Letizia Affinito e Walter Ricciardi, nasce invece proprio dalla presa di coscienza che perché la comunicazione digitale contribuisca positivamente alla salute delle persone e ai risultati della sanità è necessario che sia guidata da una chiara strategia centrata sul paziente e che i social media e Internet sono alcuni dei luoghi principali dove è necessario fare content curation, anche in ambito sanitario. Un libro che si rivolge proprio a chi deve mettere in piedi una campagna di informazione sanitaria in rete, avvalendosi di tutti gli strumenti che quest’ultima ci fornisce, ma che non sa bene come sfruttare al meglio queste enormi potenzialità.

Si tratta di un libro corposo ma al tempo stesso scorrevole, che alterna numerosi esempi validi di campagne promosse in ambito italiano e internazionale da cliniche, istituzioni o aziende farmaceutiche, a riflessioni di più ampio respiro su un mondo che sta cambiando.

Il libro gode della particolarità di rivolgersi in maniera trasversale a più livelli organizzativi, proponendo come leitmotiv una struttura paziente-centrica. A trainare le redini di questa rivoluzione è lui: il paziente, che deve essere sempre posto al centro. Gli autori analizzano con un approccio efficacemente pragmatico l’intera moltitudine di aspetti che sono coinvolti in un processo, come quello della costruzione di una campagna di informazione sanitaria in rete, anticipando le eventuali domande del lettore con to do lists precise e concise. Partendo dalla presentazione di un semplice modello per lo sviluppo di una strategia di comunicazione digitale tesa a creare valore sia per il paziente sia per l’organizzazione, il libro illustra, per esempio, come gestire al meglio una community online, un profilo twitter o facebook, se e come moderare i commenti degli utenti, come volgere a proprio favore la presenza dei cosiddetti “opinion leader” del web, e molto altro ancora.

Il messaggio alla fine è molto chiaro: non si può pensare oggi di comunicare – anche la salute – senza accettare di entrare nel mondo del social media, ma per farlo sono necessarie delle capacità e delle attenzioni particolari tutt’altro che banali o scontate. Per questa ragione un libro come questo rappresenta un prezioso vademecum che chiunque si occupa di comunicazione in ambito sanitario dovrebbe tenere presente, a seconda delle proprie specifiche esigenze.

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