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Senza l’inglese non mi aggiorno
Senza l’inglese non mi aggiorno |
Costantino Panza, Quaderni acp, su The Doctor is in. Capire l’inglese dalle riviste scientifiche. Pubblicato su Va’ Pensiero n° 478. |
Trecento anni fa la lingua internazionale di riferimento per la medicina era il latino; poi, con l’avvento dell’Illuminismo, il tedesco. Oggi ci ritroviamo, volenti o no, a dover leggere in inglese se vogliamo rimanere aggiornati sulle novità in diagnosi, terapia e sui nuovi orientamenti nel mondo della medicina. Se fino a poche decine di anni fa un medico poteva anche permettersi il lusso di non aggiornarsi, oggi, questo non è più immaginabile.
The Doctor is in non è uno dei tanti corsi intensivi per leggere o parlare l’inglese. Assolutamente no. Il libro si compone di diciotto testi (tutti abstract o parti di articoli scientifici in lingua inglese) associati a specifici esercizi, indicazioni di particolari strategie per l’apprendimento e a box di aiuto (just for fun li chiama Jacqueline), con lo specifico intento di poter leggere facilmente l’inglese scientifico. Un prezioso glossario per ricordare le parole più frequenti nel linguaggio medico, un breve capitoletto con le definizioni di termini statistici e di epidemiologia e le soluzioni degli esercizi compongono i capitoli finali. Tutto rigorosamente in inglese. L’obiettivo di questo autoapprendimento è quello di portare il medico a poter leggere un articolo scientifico in lingua inglese senza tribolare e abbandonare l’impresa dopo qualche riga di lettura. Jacqueline Costa conosce bene i suoi “polli” (così lei ci chiama), in quanto insegna inglese scientifico ai medici da più di un lustro e ha potuto sperimentare l’efficacia di questo metodo. Se vogliamo essere “un professionista della sanità migliore, per essere utile, … per fare la differenza” – usando le parole dell’Autrice – questo testo ci può essere di molto aiuto. Io ho fatto tedesco come lingua straniera al liceo ho seguito il suo metodo e ci sono riuscito. Un “pizzico” di libertà in più. Spero così per altri di noi nelle mie stesse, ormai superate, condizioni. Buon lavoro. 11 maggio 2011 |
Recensione pubblicata su Quaderni acp 2011; 8: 95. |