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Senza paura ti parlerò…

Indispensabile sul tavolo di ogni operatore della salute, questo piccolo libro, maneggevole e di facile lettura, bene si presta al compito che si era proposto: prendersi cura della persona con tumore sapendola ascoltare e sapendo comunicare con lei (Guido Tuberi. Saper ascoltare, saper comunicare. Come prendersi cura della persona con tumore. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2005, ndr).

Nel nostro Paese ci sono molti professionisti della salute che aiutano a nascere (ginecologi, ostetrici, neonatologi ecc.) ma pochi sono in grado di accompagnare le persone con problemi oncologici e in fase di fine vita. Ascoltare e comunicare in modo appropriato la verità e le condizioni della persona malata, valutando il bisogno di informazione che presenta e trasmettendo i contenuti in linguaggio comprensibile, diventa una necessità a cui ogni operatore socio-sanitario non si può sottrarre.

Il testo indaga, sebbene sinteticamente – ma con attenzione e competenza – sia i problemi del comportamento comunicativo che le emozioni e le paure a relazionarsi con i malati, soprattutto se affetti da gravi patologie. Accenna al burn out e ai meccanismi di difesa al fine di far crescere la formazione sanitaria degli operatori, in particolar modo del medico che deve assumere nuovi ruoli nella relazione con il paziente. Formare alle competenze comunicative richiede un passaggio nel sapere (conoscenze), nel saper fare (competenze) e nel saper essere (attitudini), passaggio che sia in grado di superare le difficoltà comunicative che spesso creano stress, insicurezza e cattivi climi lavorativi.

Dalla teoria della comunicazione verbale e non verbale, alle diverse forme del linguaggio, il testo che presenta e approva il modello di medicina centrato sul paziente, tiene conto degli errori e ostacoli comunicativi offrendo anche una griglia di valutazione di colloquio medico-paziente. Nell’ultima parte riassume i modelli della comunicazione delle cattive notizie suggerendo, in forma chiara e schematica, l’applicazione del modello di Buckmann. Una breve rassegna di errori e problemi comunicativi è presente in chiusura. Buona la bibliografia suggerita a fine di ogni capitolo (competente ed essenziale).


Recensione pubblicata sugli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità 2005; 41: 257-62 (PDF: 68 Kb) a cura di Anna De Santi e Orietta Granata (ISS)

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