Ritratti

Una pratica “eroica”

Conta quarantacinque anni di professione medica iniziata da una formazione tutta di “marca italiana”. Lo gratifica trasferire ai giovani le proprie conoscenze. La sua più grande delusione è non essere riuscito a incidere sulla classe politica per farsi trovare preparati all'arrivo di sars-cov-2, racconta Sergio Pintaudi. Ama cucinare e leggere, ha scritto un racconto che porta la cucina in corsia... | Continua...

Alla ricerca del valore delle persone

Per più di trent’anni ha lavorato in Africa, Asia, Europa e regioni del Pacifico, dedicandosi alla promozione della salute e dell’empowerment delle persone. La parte più gratificante del suo lavoro è quando gli dicono che quello che ha fatto o ha scritto è stata fonte di ispirazioni: “Quella parola inspire per me conta più di ogni alta cosa. Non accade spesso, ma quando succede mi fa sentire molto felice”. | Continua...

Un epidemiologo italiano di fama internazionale

"Ciascuno di noi è formato dagli incontri che fa nella vita. A Pavia, Adriano Buzzati-Traverso e Luca Cavalli-Sforza mi hanno impresso l’interesse per i metodi quantitativi in medicina che ho sviluppato a livello di ricerca a Pisa lavorando con Luigi Donato, ancora oggi una presenza amica. Gabriele Monasterio è stato l’esempio ispiratore dei miei anni clinici. La critica conversione all’epidemiologia è avvenuta con la guida di Richard Doll, con il quale è durato per tutta la sua vita un cordiale rapporto professionale e personale". Così inizia il lungo ritratto di Rodolfo Saracci, epidemiologo di fama internazionale che ama la musica classica e il papillon. | Continua...

La stagione degli amori veri

“Scrivere per me non è un di più: è parte essenziale del mio lavoro. La sfida è trovare il tempo per leggere. Soprattutto da quando la medicina narrativa è diventata di moda...”, ci racconta Sandro Spinsanti, bioeticista. La sua professione è iniziata con una “bocciatura” che ha dato inizio alla stagione degli amori, quelli veri: la formazione e la divulgazione. La sua maggiore soddisfazione professionale? Il consenso informato. E la più grande delusione? Il consenso informato... | Continua...