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Tra EBM e gialli sui bibliotecari

Chi è stato il suo “Maestro” più importante? Perch?

Mio nonno: mi ha spiegato l’importanza di una famiglia solida come punto di partenza per qualunque cosa uno decida di fare nella vita.

Qual è stata la sua più grande sconfitta?

Sottoporre il curriculum per un paio di posti di lavoro che non ho mai ottenuto. Ripensandoci, in ogni caso mi rendo conto che avrebbero entrambi nuociuto alla mia carriera o al mio benessere.

Il miglior consiglio ricevuto?

Conta fino a dieci e prova a vedere la stessa cosa da un diverso punto di vista.

Qualcuno considera l’EBM una raffinata tecnica di ricerca bibliografica: cosa ne pensa?

Non sono d’accordo, anche se posso capire che qualcuno la pensi così. Secondo me, qualunque cosa “evidence-based” consiste in una formalizzazione (e in una semplificazione) della ricerca e dell’uso delle evidenze scientifiche; queste ultime sono valutate ed integrate con la cultura, l’esperienza, le preferenze del malato e le situazioni specifiche.

Ritiene che l’EBM sia realmente un nuovo paradigma epistemologico o al contrario un naturale risultato della riflessione contemporanea sulla medicina e sulla salute?

Propendo di più per la seconda ipotesi. Gli operatori sanitari hanno da sempre praticato una Medicina basata sulle evidenze scientifiche. Il “movimento” ha solo reso il processo più esplicito, e speriamo più semplice e lineare da realizzare.

Quali sono le difficoltà che ostacolano il rapporto tra i medici e chi fa informazione sulla salute?

Comprendere e parlare la stessa cultura e la stessa lingua. Quando gli uni e gli altri impareranno il lavoro di squadra, l’alleanza tra operatori della salute e bibliotecari/documentaristi potrà diventare forte e produttiva.

Qual è la sua rivista medica preferita?

Mi piace molto il BMJ e sono favorevole alle pubblicazioni open source.

Nella sua esperienza, qual è la banca dati che una biblioteca professionale “deve avere”?

Innanzitutto sceglierei Pubmed, poi Medline con un accesso tipo Ovid.

Sito web preferito?

Medline PLUS. Sarebbe perfetto se ci fossero ogni giorno anche matrici di Sudoku.

Come trova il tempo di scrivere?

Provo a mettere da parte un giorno la settimana, ma non è facile. Anche le deadline aiutano.

Come pianifica il lavoro di scrittura?

È circa il 50 per cento del mio lavoro e per il restante 50 per cento contribuisco al lavoro di scrittura di altri.

In che modo si rilassa?

Stando in famiglia, cucinando, facendo giardinaggio, o nella mia casa sul lago.

Qual è il suo romanziere preferito? E perch?

Sara Paretsky; adoro i gialli e nei suoi libri ci sono spesso biblioteche e bibliotecari. Mi piacciono davvero i gialli, libri e film con i bibliotecari protagonisti.

Le piace ascoltare musica?

Abbastanza, ma aspetto che siano gli altri a metterla. Non capita spesso che sia io a decidere cosa ascoltare.

Lo sport preferito?

Andare in bicicletta, seguito però a brevissima distanza dal lavorare a maglia.

Peggiore abitudine?

Rimandare. Non essere capace di dire di no.

Quale invenzione potrebbe migliorare la tua vita?

Qualcosa che sia in grado di dirmi che ho gi à letto un libro prima di comprarlo. Mi succede spesso di acquistare un libro vecchio con una nuova copertina.

 

5 luglio 2006

Ann McKibbon, canadese, è professore associato presso la Health Information Research Unit del Department of Clinical Epidemiology and Biostatistics, nella facoltà di Health Sciences della Mcmaster Univeristy. E lì dai primi anni ottanta ed ha cominciato come ricercatrice. Ha pubblicato con Il Pensiero Scientifico Editore “Guida alla Evidence-Based Medicine. Come ricercare le informazioni in medicina“.

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