In primo piano

Un vero gourmet della vita

Lavoro e formazione professionale
Può dire di avere avuto un Maestro?
Si, il professor Luigi Travia, uno dei primi clinici, dopo Jean Trmolières, che ha intuito e approfondito il ruolo che avrebbe avuto la Scienza dell’Alimentazione in campo medico e non soltanto per l’igiene e la fisiologia.

Ha passato periodi di studi all’estero dopo la laurea? Se sì dove e per quanto tempo?
Devo molto a una borsa di studio dell’OMS che mi ha permesso di frequentare per due trimestri il Karolinska Hospital a Stoccolma e il Guy’s Hospital a Londra.

Il suo più grande successo professionale? E la più grande delusione?
Per il successo citerei la prima pubblicazione sull’American Journal of Clinical Nutrition, accettata senza alcuna osservazione dei referee. Per la delusione le scelte non mancano, ma forse la più profonda è quella di non aver saputo convincere delle anoressiche a vivere.

Qual è la parte del suo lavoro più gratificante? E quella più noiosa?
In positivo: rivedere i pazienti che hanno utilizzato con successo i miei consigli. In negativo: come sempre la burocrazia a cui deve sottostare anche un primario medico.

Qual è il commento più memorabile che ha ricevuto da un referee?
Se la pasta che avevamo utilizzato per un confronto fra cibi ricchi di fibra solubile, nei diabetici, era del tipo spaghetti o “macaroni”! Un dettaglio divertente ma non inutile.

Il refuso più “pericoloso” che le è sfuggito di mano…
Una parola pronunciata male in TV e ripresa inevitabilmente da “Striscia la notizia” (vuoi sapere qual è la parola ripresa da “Striscia la notizia”? Scrivi a Và Pensiero, ndr).

Quanto impiega ad andare al lavoro?
Malgrado la moto impiegavo talmente tanto che ho anticipato il pensionamento. Non è giusto perdere due ore al giorno ai semafori quando il traguardo finale si avvicina.

Cosa ha appeso alle pareti del suo ufficio?

Poco; modestamente, una pagina de Il Corriere della Sera dove il “mio” day hospital per il diabete e l’obesità, al Forlanini, figurava al primo posto fra i top della medicina ospedaliera.

Ricordi, passioni e…
Qual è stato il suo primo “esame”?
Gli esami iniziano alle elementari e (per fortuna) non finiscono mai. Per me erano esami anche i tornei di tennis o i rally che servivano a mantenermi in forma , come ora faccio con le relazioni congressuali.Qual è il suo più grande rammarico?
Di aver dovuto trascurare tanti altri campi di studio che meritavano forse più interesse della Nutrizione umana o del Diabete.Ha delle paure nascoste?
Come tutti, penso. Ma in primo luogo l’aldilà!

Una lettera che non ha mai spedito?

Ai miei professori del liceo (l’Istituto Massimo di Roma) che non ho mai ringraziato del dono che mi hanno fatto affascinandomi con il loro sapere umanistico.

Il compleanno più bello?
Meglio gli onomastici. A qualsiasi età i compleanni lasciano in bocca l’amaro del “memento homo…”.

C’è qualcosa a cui non rinuncerebbe? E qualcosa a cui vorrebbe rinunciare?
Non saprei rinunciare all’affetto e all’amore di mia moglie. La vita ha sempre un suo corteo di fastidi a cui vorremmo rinunciare: dalla maleducazione della gente al caos delle megalopoli invivibili, per non parlare delle malattie.

Una cosa che la appassiona?
Tutto ciò che vive.

In cucina preferisce stare al tavolo o ai fornelli?
Certamente al tavolo, ma senza strafare.

Si mangia per sopravvivere o per godere?
Entrambi. Il guaio è quando uno dei due istinti prevale sfacciatamente sull’altro!

Curiosità
Qual è la prima pagina che guarda sul giornale?
Lo sport e non mi vergogno ad ammetterlo, visto il livello della politica, il plagio pubblicitario e la cronaca nera.La televisione serve a guardare…
A dosi omeopatiche può essere anche accettabile per distrarsi, assai meno per informarsi.Chi le telefona più spesso?
I miei pazienti.

Il momento migliore della giornata: l’alba o il tramonto?
L’alba, da sempre.

E il miglior giorno della settimana?
Ormai il venerdì perché si può fuggire dalla città.

La prima cosa che farebbe se fosse Ministro della Salute?
Non so, ma non vorrei dire come Bartali che “gli è tutto da rifare”.

Il politico che inviterebbe a cena?
Andreotti: l’arguzia e la cultura sono rare fra i nostri uomini politici.

Lettura e scrittura
Come trova il tempo di scrivere e dove?
Al mattino presto, quando non suona mai il telefono.Il computer è un alleato o un nemico?
Un grande alleato, se non altro perché è diventato il mezzo più rapido e completo per l’aggiornamento professionale.Ha mai scritto una poesia? O ha mai sognato di scrivere una poesia?
Salvo qualche analfabeta tutti gli italiani scrivono poesie, almeno da giovani. Da adulti è preferibile leggere quelle dei poeti veri, senza invidia, così come si ascolta la grande musica.

E un diario?

Mai. È inutile e pericoloso ripercorrere il passato senza poterlo migliorare.

Quale libro ha sul comodino?

Attualmente rileggo “L’onnivoro” di Claude Fishler, e mi piace la sua dedica autografa.

Qual è l’ultimo che ha regalato?

Inevitabilmente “La dieta si fa contando i passi”, perché è il mio ultimo libro divulgativo e penso o mi illudo che sia utile a molti amici e non soltanto ai miei pazienti.
Tempo libero (sport, viaggi, musica…)
Quale musica ascolta e dove?
Poca e di non grande spessore. Preferisco le canzoni che hanno segnato le mie stagioni, da Battisti a Modugno, dagli chansonnier ai cantautori; purtroppo, non mi entusiasmano n la lirica n il rap, ma mi sta bene così.L’ultima volta che è andato al cinema? E a teatro?
A cinema, non ricordo neppure quando. Preferisco semmai rivedere un film a casa mia. Ero un ammiratore di Vittorio Gassman e dopo la sua morte non sono più andato a teatro.Treno, auto o aereo?
Tutto va bene, a seconda dei casi, ma la passione vera resta la moto.

La vacanza più bella? La città europea più bella?
Viaggiare è stato sempre affascinante ma oggi preferisco una tranquilla vacanza in barca.

La città europea più bella?
Un tempo avrei scelto con imbarazzo fra Londra e Parigi, oggi preferisco Barcellona o Praga.

Lo sport preferito?
Certamente il tennis. Se non altro perché mi ha permesso di girare tutta l’Europa e di sentirmi bravo, dal momento che a premiarmi è stata anche la regina Grace Kelly sia pure in un Campionato mondiale riservato ai medici.

16 novembre 2005

Primario medico e docente universitario, specialista in Gastroenterologia e in Scienze dell’Alimentazione, Eugenio Del Toma è attivamente impegnato nel campo della clinica e della ricerca. Inoltre, svolge un’intensa attività di divulgazione sul tema della nutrizione, sia collaborando alle rubriche scientifiche delle Rai, sia con articoli su quotidiani e periodici. Per Il Pensiero Scientifico Editore ha scritto diversi volumi: “Dietoterapia e nutrizione clinica“, “Alimentazione – Domande e Risposte“, “La dieta si fa contando i passi“. La sua ultima pubblicazione? “Prevenzione e terapia dietetica“, in cui Eugenio Del Toma ha voluto realizzare quel particolare connubio fra acquisizioni teoriche ed esperienze vissute nella pratica clinica, per dare un contributo formativo, e non soltanto informativo, a tutti coloro che si stanno interessando agli aspetti preventivi e clinici della nutrizione umana.

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