In primo piano
Diecimila passi
Lavoro e professione |
Può dire di avere avuto un Maestro?
Nella mia vita ho fatto molte cose: dal chirurgo al medico di famiglia, dal dirigente di ASL al docente universitario. E ho avuto la fortuna di incontrare diversi Maestri. Un collega diventato un maestro della medicina tropicale, Mario Marsiaj, mi ha insegnato a praticare la chirurgia di urgenza (e non solo) in un ospedale rurale in Uganda – dove, dopo la laurea, per 4 anni ho fatto il servizio civile. Rimasto per un lungo periodo a operare come unico medico, un’anziana infermiera-suora comboniana, Suor Angeletta, con molti anni di lavoro in Africa sulle spalle, mi ha insegnato e aiutato a mantenere la necessaria freddezza e concentrazione nelle situazioni più disperate. Luciano Gambassini – una straordinaria figura di medico (prima medico condotto e ufficiale sanitario, poi assessore alla sanità della Provincia di Firenze, poi direttore del Centro di Medicina Sociale) – mi ha insegnato i fondamentali della sanità pubblica e della medicina sociale. Francesco Antonini, un grande geriatra recentemente scomparso, mi ha insegnato l’arte del prendersi cura delle persone, l’importanza degli aspetti funzionali e relazionali dell’assistenza sanitaria. Qual è la parte del suo lavoro più gratificante? Quella creativa: lo studio, la lettura, l’elaborazione di un pensiero, la stesura di un articolo, la scrittura di un libro. E quella più noiosa? La burocrazia. Cosa ha appeso alle pareti del suo ufficio? Molte foto (luoghi familiari e amati, gruppi di amici) ma soprattutto foto di famiglia con in primo piano i due nipotini Damiano e Sofia. |
Ricordi, passioni e curiosità… |
Una cosa che la appassiona?
Camminare. Tutti i giorni almeno diecimila passi (due ore di cammino svelto). Le piace ascoltare della musica? Moltissimo, soprattutto quando cammino. Dire Straits, Pink Floyd, Genesis, Rem e, più recenti, i Ben’s Brother. Il cinema: qual è l’ultimo film che ha visto? E a quale “classico” del cinema è più affezionato? In cucina preferisce stare al tavolo o ai fornelli? Risotti e ragù mi piace cucinarli da me. Un programma televisivo che vale la pena seguire… Report, la trasmissione di Milena Gabbanelli. |
Scrittura e lettura |
Quale libro ha sul comodino?
Virtualmente tutti i libri di Graham Greene. Con in cima alla pila: Il fattore umano, Un tranquillo americano e Un caso bruciato. Come sceglie le sue letture? Qual è l’ultimo libro che ha regalato? Shock Economy di Naomi Klein. |
Tempo libero |
Può dirci tre paesi che sono nel suo cuore e le ragioni di questo affetto?
Uganda e Inghilterra. In Uganda ho vissuto gli anni più duri e più pieni – in tutto sei – della mia vita professionale. In Inghilterra ho trascorso alcuni periodi di studio e lì ho iniziato a esplorare la “salute globale”. Quali zone della sua città le sono più care? Quella dove abito, Campo di Marte, e quella di Careggi: la vita di studente universitario un tempo e di lavoro oggi. La città italiana più bella? Naturalmente Firenze! 30 aprile 2008 |
Professore universitario al Dipartimento di salute pubblica di Firenze, Gavino Maciocco è uno massimo esperto in politiche sanitarie e salute globale. Direttore della rivista Salute e Sviluppo e membro del Comitato scientifico della rivista Prospettive Sociali e Sanitarie. Collabora con la rivista Care. Maciocco è autore di Politica, salute e sistemi sanitari. |