Quello di
Adolfo Pazzagli sembra il ritratto di un maestro d'altri tempi, capace di astrarsi dal qui ed ora per valutare, senza rivolte né rassegnazione, il divenire personale e dell'uomo in generale, dentro il caos calmo della sua vita. Le sue lezioni hanno dischiuso a tanti allievi possibilità nuove e diverse di essere e di fare il medico. Ha un desiderio inesaudito: firmare alcune strisce di Mafalda, magari ambientate allo stadio "Franchi", tra gli Ultrà della Fiorentina, la squadra del cuore. Un rammarico, il più grande: avere speso la giovinezza totalmente immerso nei suoi studi universitari, di certo né matti, né disperatissimi.
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