Si dice che le riviste scientifiche siano le sole a essere riuscite a sopravvivere alla crisi editoriale riuscendo a sfruttare con intelligenza i nuovi media. “Diversi studi indicano come l’aggiornamento da parte del lettore di internet non passi più attraverso la home page dei siti web ma piuttosto dai social media e i motori di ricerca”, spiega
Eugenio Santoro indicando le opportunità offerte da un social media come Twitter, sia agli editori sia ai lettori di un periodico specialistico di medicina.
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Parole in libertà: o tutto il contrario?