Numero 909, 4 novembre 2020 |
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Il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che riguardano la salute è una necessità riconosciuta da tutti e da tempo. Già a partire dalla riforma sanitaria del 1978 e dal confronto culturale e politico che la precedette. Ma forse lo è ancora solo sulla carta. Diverse le cause: una scarsa cultura dell'engagement nei processi assistenziali da una parte e dall'altra un servizio sanitario nazionale e regionale spesso poco efficiente, male organizzato, sofferente per le disomogeneità regionali.
“Tutti sostengono che bisogna coinvolgere i pazienti, che il paziente è al centro del processo, ma in realtà poi disponiamo di pochissimi esempi concreti. È necessario approfondire l’argomento in modo pragmatico, cercando di mettere operativamente a fuoco in che modo, con quali regole, con quali garanzie il cittadino può svolgere un ruolo centrale di ‘soggetto’ del sistema e non di oggetto”, riflette Nello Martini nel presentare il gruppo di lavoro sull’engagement del cittadino nella sanità di MaCroScopio nato con l’obiettivo di suggerire alle istituzioni centrali e regionali percorsi concreti, operativi, pragmatici per dare sostanza alla convinzione “di principio” della centralità del paziente all’interno dei percorsi assistenziali.
Su MaCroScopio: il gruppo di lavoro sull’engagement »
VIDEO | Engagement, tecnologia e innovazione, Alberto E. Tozzi »
VIDEO | Engagement del paziente, Guendalina Graffigna »
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In vetrina
Guendalina Graffigna, Serena Barello
Engagement
Un nuovo modello di partecipazione in sanità
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In primo piano
La stragrande maggioranza delle persone con demenza è assistita all’interno delle mura domestiche da un familiare, sempre più spesso affiancato da un’assistente, comunemente definita “badante”. La cura viene svolta perlopiù da donne e richiede ingenti costi in termini economici, fisici e psicologici, spiega Eleonora Belloni in un libro che vuole “restituire voce e dignità a un’esperienza estremamente complessa e totalizzante”. »
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In primo piano
Ogni atleta, quando si allena per una competizione, cerca di rafforzare i propri punti di forza ed attenuare i propri punti di debolezza. Lo stesso avviene nei percorsi organizzativi in sanità. E anche a Piacenza si sta cercando di irrobustire i punti di forza e attenuare quelli di debolezza per affrontare la seconda ondata epidemica. “Porteremo a termine questa corsa ad ostacoli? Non lo so, ma sono certa che ci proveremo”, scrive Anna Maria Andena.
Saluteinternazionale.info »
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In primo piano
Quali impatto potrebbero avere le elezioni presidenziali sulla sanità statunitense e sulla gestione della pandemia? In proposito si sono espresse diverse riviste, da Nature al Nejm e The Lancet. Per molti elettori l’elemento decisivo nella scelta di chi votare è la visione della sanità e della tutela della salute. Ma alla fine, i grandi argomenti spesi in campagna elettorale non si sono rivelati armi vincenti: niente vaccino, niente terapia per covid-19. Sentichiparla.it »
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The struggle for health is a struggle for human dignity, liberty, and equity. |
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