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Sir Michael Marmot a Roma
Quanto pesano le disuguaglianze di salute e come si possono modificare? Ne parlerà a Roma Sir Michael Marmot, invitato all’Istituto superiore di sanità il 23 gennaio e al Senato il 24 gennaio. Marmot è la persona che ha dato un grande contributo a livello mondiale a chiarire i rapporti fra disuguaglianze sociali e della salute e gli elementi che le determinano. Professore di epidemiologia e salute pubblica alla University College London, dal 2005 al 2008 ha presieduto la Commissione sui determinanti sociali della salute dell’Organizzazione mondiale delle sanità e nel 2015 è stato eletto presidente dell’Associazione mondiale dei medici. Per il governo britannico ha condotto una revisione dei determinanti sociali e delle disuguaglianze di salute che ha prodotto la Marmot review: un importante documento di riferimento di consultazione sui temi dell’equità in salute e di orientamento delle politiche locali verso il contrasto delle disuguaglianze di salute e il raggiungimento di una società più equa.
Già nel 1998 il premio nobel per l’economia Amartya Sen aveva affermato che: “Il lavoro rivoluzionario di Michael Marmot sui determinanti sociali della salute ha costretto noi tutti a ripensare l’assistenza sanitaria e la medicina sociale. Questa è una lezione di straordinaria importanza pratica per il mondo intero”.
Le disuguaglianze vanno viste in un’ottica più vasta che non riguarda solo la salute ma anche gli aspetti politici, sociali e ambientali. Ed è questo uno dei punti di forza del lavoro di Marmot che viene ben espresso del suo libro La salute disuguale. Come scrivono sugli Annali dell’Istituto superiore di sanità Francesco Trotta e Francesca Mennit-Ippolito: “il volume di Marmot supera le vecchie divisioni della società in ricchi e poveri e apre la strada per far fare un salto di qualità alla società nel suo insieme. Questo comporta che gli interventi suggeriti per correggere le disuguaglianze non dovrebbero concentrarsi solo sulla popolazione che vive nelle condizioni peggiori, ma vanno estesi in modo proporzionale a tutti gli strati della popolazione sulla base del livello di svantaggio (universalismo proporzionale)”.
L’obiettivo deve essere quello di trasformare le conoscenze di sanità pubblica in azione politica.
Laura Tonon